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Per chi si coccola

Tipi di Prosecco: tutto quello che devi sapere

Il Prosecco è un vino dal colore giallo paglierino, dall’odore fine e dal sapore fresco che può avere molte varianti a seconda dell’effervescenza, del contenuto zuccherino e della zona di produzione.

Cosa troverai in questo articolo:

Caratteristiche del Prosecco

Prima di esplorare le diverse tipologie di Prosecco, è fondamentale comprendere quali sono le caratteristiche che lo contraddistinguono. Iniziamo prendendo in considerazione tre aspetti chiave: l’uva utilizzata, il grado di perlage e il contenuto zuccherino

Con quale uva si produce il Prosecco?

Nel 2009, per proteggere l’origine del Prosecco e prevenire le contraffazioni, è stato introdotto  l’utilizzo del termine “glera” per differenziare l’uva con cui viene prodotto, dal “Prosecco” ovvero il vino, che può essere DOCG o DOC.

La Glera è un vitigno a bacca bianca, con tralci color nocciola che produce grappoli grandi e lunghi che possono arrivare a pesare anche un 1 kg e con acini giallo-dorati.

Insieme alla Glera possono essere  utilizzate anche altre varietà di uva per un massimo del 15% tra cui: Verdiso, Bianchetta Trevigiana, Perera, Glera lunga, Chardonnay e Pinot. Le prime tre varietà rientrano nella categoria di vitigni autoctoni, ovvero vitigni tipici delle zone del Nord est, gli altri invece  sono vitigni internazionali, diffusi in tutto il mondo.

Cosa vuol dire Perlage?

Quando si parla di “perlage“, ci si riferisce alle bollicine che si formano nel vino durante la fermentazione e che emergono quando il vino viene versato in un bicchiere. Il termine “perlage” deriva dal francese “perler”, che significa “formare perle”.

Un perlage di qualità è caratterizzato da bollicine fini, numerose e persistenti che salgono in modo regolare dal fondo del bicchiere verso la superficie, formando un effetto di effervescenza. Questa caratteristica è considerata indice  di freschezza e vivacità e viene spesso associata a una sensazione di freschezza e leggerezza al palato.

Le bollicine del Prosecco sono prodotte attraverso una fermentazione secondaria a temperatura e pressione controllate all’interno di autoclavi, in cui viene aggiunto zucchero e lievito al vino base per generare anidride carbonica, responsabile della formazione delle bollicine. 

Cosa vuol dire Contenuto Zuccherino?

Il contenuto zuccherino di un Prosecco si riferisce al livello di zucchero residuo presente nel vino dopo la fermentazione

Questo livello di dolcezza viene spesso indicato come “dosaggio” o “residuo di zucchero” e può variare a seconda dello stile del Prosecco. Le diverse quantità vanno ad influire sul gusto e sulla percezione sensoriale in modo da incontrare le preferenze dei consumatori, offrendo una gamma di stili che vanno dal secco al dolce.

Tipologie di Prosecco a Seconda dell’Effervescenza

Le tipologie del Prosecco sono essenzialmente tre: Spumante, Frizzante e Tranquillo a seconda dell’effervescenza. 

Prosecco Spumante: effervescenza persistente

Questa è la tipologia di Prosecco più nota e diffusa, ha un perlage fine e persistente. In base al contenuto zuccherino può essere:

  • Brut Nature o dosaggio zero: contenuto zuccherino inferiore a 3 g/L;
  • Extra Brut contenuto zuccherino tra 0 e 6 g/L;
  • Brut contenuto zuccherino inferiore a 12 g/litro;
  • Extra Dry contenuto zuccherino tra 12 e 17 g/litro;
  • Dry contenuto zuccherino tra 17 e 32 g/litro;
  • Demi-SEC contenuto zuccherino tra 32 e 50 g/litro.

Tipologie di Prosecco Spumante a seconda del Contenuto Zuccherino

Brut Nature

Il Prosecco Brut Nature è uno spumante che sta guadagnando sempre più interesse nei consumatori, è apprezzato da coloro che amano le bollicine, ma cercano qualcosa di diverso dal solito. Grazie al suo gusto secco e asciutto, è particolarmente adatto per essere degustato con piatti a base di pesce, specialmente crudo, crostacei e frutti di mare delicati, come ad esempio le ostriche.

Extra Brut

Il Prosecco Extra Brut è leggermente più acidulo delle altre versioni, ma mantiene il sapore pieno e il suo classico profumo fruttato. È consigliato insieme ad antipasti delicati, risotti e piatti di pasta dai condimenti a base di pesce o verdura.

Brut

Il Prosecco Brut si presta come aperitivo abbinato a stuzzichini delicati, finger food e formaggi freschi. Può inoltre essere usato nella preparazione di cocktail. Infatti le sue sfaccettature aromatiche si sposano con gli altri ingredienti, esaltandone il gusto

Extra Dry

Si trova a metà tra la versione dolce e quella secca. Si definisce quindi un vino più amabile e dalle note dolci, anche se persiste un gusto acidulo. Si sposa bene con pietanze delicate come carni bianche e verdure.

Dry

Qui siamo già su un vino dolce che si presta per abbinamenti gastronomici particolari ed originali come carpacci di pesce oppure con pasticceria secca e frutta candita.

Demi-SEC 

Infine, il Prosecco Demi-SEC è il più dolce. Demi-sec significa “mezzo secco”, ma si traduce con “mediamente dolce”, proprio perché risulta moderatamente dolce al palato. Perfetto per accompagnare i dessert.

Prosecco Frizzante: effervescenza media

Rispetto alla versione Spumante, il Prosecco frizzante presenta meno “bollicine”. Pur mantenendo le sue qualità risulta più facile da bere, soprattutto da chi si sta cercando di avvicinare a questo mondo e non riesce ancora ad apprezzare prodotti più complessi.

Prosecco Tranquillo: effervescenza assente

Il prosecco fermo è caratterizzato dall’assenza di perlage. È un vino bianco delicato e leggero perfetto per chi cerca semplicità.

Tipologie di Prosecco a Seconda della Località di Produzione

A seconda delle zone di produzione delle uve del Prosecco, la tipologia del vino varia notevolmente nelle sue qualità. Le tre differenti tipologie sono: Prosecco DOC, Superiore DOCG, Superiore di Cartizze.

Prosecco DOC

Il Prosecco DOC è quello più diffuso. La produzione avviene in un’area che comprende 9 province, situate tra il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto: Treviso, Venezia, Vicenza, Padova, Belluno, Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine.

La scelta di questo ambiente permette di ottenere precise condizioni: un clima generalmente temperato, una piovosità che favorisce il corretto sviluppo vegetativo della vite e un terreno di origine alluvionale ricco di minerali e microelementi.

Prosecco Superiore DOCG

Il Prosecco DOCG coltivato e vinificato nell’area collinare che comprende le denominazioni Conegliano-Valdobbiadene e Asolo. La vite dev’essere coltivata ad un’altitudine compresa tra i 50 e i 500 metri sul livello del mare, solo nel versante dei colli più esposto al sole. Inoltre, nei pendii più ripidi viene prodotta la tipologia “RIVE”.

Prosecco Superiore di Cartizze

L’area di produzione del Cartizze, chiamata anche “Pentagono D’oro”, è una zona delimitata all’interno di quella del Prosecco DOCG. Le uve vengono coltivate in una terra composta da arenarie e argille che consentono un drenaggio veloce delle piogge e una continua riserva d’acqua per le piante. La zona è interamente in collina esposta a sud, quindi è illuminata dal sole per quasi l’intera giornata, garantendo una corretta maturazione dell’uva donando un colore unico agli acini e al vino.

Altre Varianti del Prosecco

Ci sono altre interessanti varietà di Prosecco che escono dalle tradizionali tipologie come: il raffinato Prosecco Rosé, l’innovativo ed etico Prosecco Vegano e infine l’elegante ed esclusivo Prosecco Millesimato.

Prosecco Rosè

Il Prosecco DOC Rosé rappresenta l’evoluzione di un vino già famoso nel mondo. È prodotto solo nella tipologia Spumante e nelle versioni più secche: dal Brut Nature all’Extra Dry. È composto dall’85 % al 90% con uva Glera e per il restante da Pinot nero vinificato in rosso. È ovviamente contraddistinto dalla sua colorazione. È un vino ideale per gli aperitivi.

Prosecco Vegano

Il Prosecco Vegano non si differenzia molto da quello tradizionale, ma viene certificato per essere realizzato senza l’utilizzo di prodotti o derivati di origine animale.

Prosecco Millesimato

Infine il Prosecco può essere “Millesimato” quando almeno l’85% delle uve usate per la produzione è della stessa annata. L’etichetta contiene l’indicazione dell’anno a cui fanno riferimento i migliori grappoli raccolti nella vendemmia.

Per poterlo produrre è necessaria una maggiore cura sia in vigna che in cantina, infatti le metodiche di coltivazione e di vinificazione devono essere minuziose. Questo lo rende un prodotto di pregio e di elevata qualità.


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